giovedì 16 giugno 2005

Io ti amo...


Dolce il profumo della tua pelle, profumo d'oriente, mi sei venuta incontro mentre ti stavo aspettando da almeno mezz'ora, ti ho vista e riconosciuta già da lontano e già da lontano sentivo il profumo dei tuoi capelli.
Dolce e fresca come l'aria in primavera mi sei corsa incontro e mi sono
sciolto in un istante. Il tuo sorriso così vero e senza malizia ha fatto si che i tuoi bellissimi occhi nocciola si spalancassero e mostrassero in pieno splendore le linee morbide del tuo viso.
Con dolcezza mi hai preso la mano e un brivido mi è corso lungo la schiena,
mi hai dovuto trascinare perchè stentavo a muovermi, ero affascinato e confuso. Allora per la prima volta hai parlato e il suono della tua voce risuonava soave nella mia mente come musica sublime in un concerto d'archi mi hai svegliato dal mio ancestrale torpore. Non ho proferito parola e ti ho seguita fin dove t mi portavi destinato per l'eternità a seguirti ovunque andassi, camminavo ma non sentivo la strada scorrere lenta ed imperterrita sotto i miei piedi, sentivo solo il battito accelerato e frenetico del mio cuore e lo sentivo tutto rimbombarmi dentro le orecchie, le vene ed ogni muscolo del mio corpo. Lentamente siamo arrivati in un campo di grano e la bellezza del contrasto tra il cielo blu, le nuvole bianchissime, il grano giallo intenso e i papaveri rossi non era niente al confronto dell'armonia che sprigionavano i tuoi capelli mossi da una brezza leggera. Il vestito che indossavi si muoveva sinuoso lungo tutte le tue forme, morbide, regolari e così perfette che nemmeno il più grande degli artisti avrebbe mai potuto immortalare in una tela. Mi hai fatto togliere le scarpe e abbiamo proseguito a piedi nudi nel grano finchè non mi hai fermato e mi hai fatto capire di sdraiarmi accanto a te.
Ci siamo sdraiati e abbiamo riso, un po' per imbarazzo un po' per
timidezza, sempre senza parlare ti sei avvicinata e mi hai accarezzato le braccia, un brivido mi ha percorso come l'alta tensione nei cavi della corrente, ero tutto un fremito, da quel momento per me è passata l'eternità intera, lentamente ti sei avvicinata a me e con una dolcezza infinita hai sollevato la mia maglia quel tanto che bastava per scoprirmi la pancia, il sorriso e quelle tue piccole fossete accanto alla tua bocca mi hanno fatto capire che ti piaceva quello che vedevi. Ho chiuso gli occhi e tutto ciò che ricordo di quel momento è stata la sensazione di caldo e umido che ho sentito sulla pancia, evidentemente la tua bocca così sensuale, carnosa e morbida stava accarezzando il mio ventre piatto e inturgidito dallo shock.
Poi ti sei allontanata e io mi sono rivesrato su di te con grazia,
lentamente ho abbassato le spalline del tuo vestitino quel tanto che bastava per scoprire due meravigliose collinette di piacere, i tuoi seni, che erano freschi ed abbronzati, sotto le mie labbra ho sentito i tuoi capezzoli diventare duri e accarezzando la tua pelle nuda ho iniziato a sentire il tuo corpo fremere e tremare, quando ho avvicitato la mia bocca alla tua ho sentito un lieve alito di piacere uscire da dentro tutto il tuo corpo e chiamarmi, eri per me il richiamo più sensuale che avessi mai potuto immaginare, come acqua per il deserto tu eri per me in quell'istante.
Ho finito per sfilare il tuo vestito lasciando completamente nuda la tua
pelle e tu hai fatto altrettanto con me, mi hai cchiesto di girarti e io l'ho fatto. Mi sono soffermato a contemplare la tua schiena così priva di imperfezioni e quelle due maglifiche fossette appena accennate a lato della colonna vertebrale proprio sopra la tua pesca, la pesca mi chiamava e io mi ci sono tuffato come nel più dolce e sensuale dei frutti ed in effetti così è stato, ho assaporato la tua pesca, la tua schiena ed i tuoi seni per poi passare alla pancia e più giù... mentre gustavo il sapore della tua pelle le mie mani scorrevano delicate e veloci sul velluto del tuo corpo, sulle gambe così snelle e lunghe e sul tuo volto che sentivo irrigidirsi di piacere. Mi hai interrotto e hai voluto concederti a me completamente ed è stato come se si spegnesse la luce che se tutto il resto più non fosse, non esistesse. L'eternità credo che dia questa stessa sensazione, ora so di più su di me, solo ora mi conosco veramente, so cose di cui non ero a conoscenza.
Poi ci siamo alzati e in un orecchio mi hai sussurrato dolcemente: "Io ti amo".

2 commenti:

  1. Premesso che è scritto bene e rende bene l'ideale del misto romaticismo ed erotismo farò un commento a ruota libera. Tutto quel parlare di frutta mi ha fatto venire voglia di una bella "macedonia": pere meloni fichi(e) angurie banane fragoline ecc... Vado a procurarmi la "frutta" da un fruttivendolo di Lugano, ha i suoi costi ma ha anche il suo bel perchè :) Vorrei proporre anche un finale alternativo e cambiare l'ultima frase con "Poi ci siamo alzati e in un oreccchio mi hai sussurrato dolcemente: io ti amo eccetera eccetera ma son sempre 50 euri ah BBello e vedi de sbrigarte che devo annà da n'artro e devo passà a comprà artri palloncini"

    RispondiElimina
  2. Forte è l'immagine che mi hai trasmesso soprattutto nella prima parte. Mi ricorda odore di estate, la torrida alabama..i campi infiniti..dove Jenny scappa di corsa con Forrest, e gli chiede di pregare con lei : " Ti prego Signore dacci le ali per farci volare lontano lontano da qui.."Il grano alto..T ci puoi sdraiare ma rimarra la tua sagoma..La descrizione dei corpi è altrettanto nitida nella mia mente. Naturalmente è un erotismo soft, e l'idea della pesca è pura non c'è malizia..la consideri una dea da accarezzare..Personalmente quando scrivo racconti, prediligo l'immediatezza delle parole, e non vado avanti per metafore. Tutto diventa piu ruvido, l'erotismo, non scorre come l'olio, come in questo brano.

    RispondiElimina