venerdì 21 aprile 2006

Minchia che botto

Per Pasqua io e la mia donnina decidiamo di andare al mare 5 giorni per stare un po' rilassati e coccolarci un po'.


Andiamo sulla mitica riviera romagnola dove ho la casa, il tempo è bello e fa anche caldo quindi prendiamo il sole per 4 giorni. Il lunedì di Pasquetta andiamo a farci un bel giretto sui colli romagnoli e andiamo a visitare Santarcangelo di Romagna, ameno paesino medievale. La giornata scorre molto piacevolmente e decidiamo di andare a visitare anche la Rocca di Montebello, uno splendido piccolo castello medievale al confine con le Marche, che è famosa per la Leggenda di Azzurrina, la figlia del Castellano, che si dice sia misteriosamente scomparsa mentre giocava con una palla di pezza. Durante questa gita suggestiva ci fanno anche ascoltare delle registrazioni fatte da esperti del mondo dell'occulto. Vi assicuro che alcune cose erano davvero impressionanti.


Finita la visita alla Rocca di Montebello ci rechiamo a San Leo per visitare la Roccafore-Prigione famosissima per aver fornito rifugio, protezione ma anche clausura al Conte di Cagliostro.


Molto bello, anche qui, c'è un museo permantente sugli stumenti di tortura usati dall'inquisizione. A dir poco stupefacente ma soprattutto funzionale, sfido chiunque a non confessare qualsiasi genere di peccato sotto la tortura di quegli antichi potenti mezzi.


Siamo ormai all'imbrunire e ci mettiamo in macchina sulla via del rientro. Arrivati alla stazione di Cenenatico la strada a 2 corsie su cui viaggio a sinistra fa una curva a 90 gradi a destra e siccome siamo tutti in colonna si viaggia a passo d'uomo apparentemente senza pericoli in quanto appena svoltato a destra sento la mia donnina che urla:"ATTENTO" e subito dopo una botta alla carrozzeria sulla fiancata. Accosto la macchina e scendo a constatare i danni alla vettura, una signora poco più che sessantenne scende dal proprio veicolo che ha causato l'incidente sbraitando e dandomi del "pazzo scatenato". Cerco di tranquillizzare la signora spiegandole di essere stata lei ad essere venuta addosso ame e dicendole di non preoccuparsi che potevamo tranquillamente compilare il modulo per la constatazione amichevole. A questo punto la signora si dirifge verso il suo veicolo ed io dietro che la seguo, poco prima di entrare in macchina si volta di scatto, mi da uno spintone, e si barrica all'interno dell'auto. Io prontamente chiamo al cellulare i Carabinieri e mi posizioni in piedi di fronte al veicolo della signora spiegando che questa "ubriacona-dimmerda-puttana-troia-e-anche-un-po'-fottuta-di-cervello" sta cercando di scappare.


Passano poco più di due minuti e questa "vecchia stronza" cosa fa? Mette in moto la macchina, accelera a tutto gas e mi investe, praticamente mi carica sul cofano trasportandomi per vari metri attaccato ai suoi tergicristalli. Quando infine frena riesco a scendere dal cofano insultandola, lei mi evita abilmente e schizza via..... tutto questo mentre ancora ero al telefono con i Carabinieri.



Morale della favola: La mia macchina non ha danni, il segno sulla carrozzeria è venuto via semplicemento con un panno bagnato, non riporto alcuna frattura o contusione ma la macchina della signora che subito dopo l'incidente non riportava segni di sorta adesso si ritrova con i tergicristalli sbrindellati e con un cofano che sembra sia passato sotto una schiacciasassi.



Fate voi? Credete che sia ancora la soluzione migliore scappare dopo un'incidente?

1 commento:

  1. Sui cofani lo sai che nn posso dire nulla... sono stato interdetto a vita dal saltare sui cofani..

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